Stignano (Stenàno in greco-calabro) è un comune italiano di 1213 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
In un’invidiabile posizione naturale, Stignano sorge aggrappata a uno sperone sulla sinistra della bassa valle della fiumara Precariti. Confina con i comuni di Camini, Caulonia, Riace, Stilo, Placanica, Pazzano e con il mare Jonio.
Ai piedi del borgo adagiato su una collina scorre la fiumara Precariti. Il paese ha mantenuto le caratteristiche medievali con le case addossate le une alle altre. Le stradine interne, in alcuni punti, sono così strette da non consentire il passaggio delle auto. La vita scorre intorno alla piazza Forzio che regala una vista spettacolare sulla costa jonica.
Origine del nome
L’etimologia di Stignano è tuttora incerta. Vi sono due possibilità: una derivazione greca da stenòs cioè luogo angusto, stretto o dal gentilizio latino Stenianum che indicherebbe “ possesso o villa di Stenus o Stenius “.
Informazioni:
Sito istituzionale:
www.comune.stignano.rc.it
La Storia
Nel 1211 Stignano viene indicato come chorion, un villaggio bizantino, ma i beni posseduti dalla famiglia Mantes in questo luogo si attestano già dalla seconda metà del X secolo.
Per un lungo periodo è stato un casale del demanio di Stilo col nome di Steniani.Stignano diventa comune autonomo il 4 maggio del 1811 durante il periodo francese.
Nel 1605 il piccolo casale di Stignano diede i natali a Francesco Cozza conosciuto per aver contribuito ad abbellire molte fra le chiese e palazzi romani, oltreché lasciare la sua impronta in molte altre città d’Italia. Alcuni dei suoi capolavori sono conservati nei musei dell’Aquila, Napoli, Roma, Vienna ed Amsterdam. Pare che fosse cugino, per parte di madre, del filosofo Tommaso Campanella. Negli anni ’60 del XX secolo nasce una disputa sulla natalità di Tommaso Campanella con il comune di Stilo. Nel 1968 un decreto ministeriale afferma che il filosofo calabrese è effettivamente nato a Stignano che allora apparteneva alla contea di Stilo. Nei pressi del maestoso Palazzo Lamberti si trova ancora intatta la casa di Tommaso Campanella dove, secondo alcune testimonianze, nacque il celebre filosofo.
Monumenti e luoghi d’interesse
- Villa Caristo
A un paio di chilometri verso Contrada Scinà sorge la splendida Villa Caristo, ammantata di un’aria malinconica e misteriosa. Si narra che la villa venne costruita nel ‘700 sopra i resti di un’antica struttura patrizia degli antichi romani, e l’ignoto architetto che progettò e realizzò questa meraviglia e il suo maestoso giardino, pieno di statue e fontane ornamentali, fece davvero di tutto per mantenersi al livello dell’antico splendore di questi luoghi. Trionfo del barocco calabrese, Villa Caristo sorge in posizione dominante sulla valle e accoglie i visitatori con un lungo viale che porta a uno scenografico cortile ornato da una splendida fontana con gruppo marmoreo rappresentante Tancredi e Clorinda che, col pathos della scena rappresentata, dà agli ospiti un assaggio di ciò che i loro occhi assaporeranno. La villa si staglia su due piani e vi si accede attraverso una maestosa scalinata in pietra posta al suo ingresso.
Tutto intorno, un meraviglioso giardino barocco zeppo di marmi, statue, fontane e profumatissimi angolini floreali in cui soffermarsi a sognare un po’. Da qualche anno è possibile coronare il proprio sogno d’amore o festeggiare i momenti più importanti della propria vita a Villa Caristo, che è affittabile dai privati e sede di prestigiosi eventi pubblici.
La villa per la fine bellezza e unicità fu prescelta accanto alla reggia di Stupinigi, alla Villa dei principi Mellone di Lecce e al palazzo del Principe (Doria Pamphili) di Genova per la serie filatelica “Le ville d’Italia” emessa dalle poste Italiane nel 1984.
Castello di San Fili
Il Castello di San Fili di Stignano, è una torre nata come struttura difensiva nel ‘500, poi modificata dai feudatari a fini residenziali nel corso del 700 ad opera di una famiglia locale che, già nel secolo successivo, l’abbandonò per un’altra residenza.
Il castello appartiene oggi alla famiglia Alvaro-Salerno. Si tratta di una costruzione triangolare, con tre torri ai vertici, di cui due sul prospetto principale, in pietra a base rettangolare, e la terza sul vertice opposto, a pianta pentagonale. L’edificio è a due piani e vi si accede per una scala a unica rampa. All’interno una scala collega i due livelli e il terrazzo.
L’edificio rappresenta un caso singolare di residenza di campagna con i caratteri tipici però di fortezza. Il castelletto è stato inserito da Legambiente, nel 1996, nel gruppo dei monumenti italiani da preservare.
Torre San Fili
La Torre San Fili è una torre di guardia cilindrica, adesso semidistrutta, costruita nel XVI secolo, utilizzata per gli avvistamenti delle incursioni della pirateria turca.
Casa di Campanella
Nota la disputa che, negli ultimi anni, ha opposto i cittadini di Stignano a quelli di Stilo. Motivo della contesa il luogo di nascita di Tommaso Campanella, assegnato a Stilo perché a quei tempi Stignano, non possedendo autonomia finanziaria, dipendeva amministrativamente da Stilo. In effetti, nel 1968, un Decreto ministeriale ha confermato che la nascita del grande filosofo è avvenuta a Stignano. In paese, infatti, esiste una piccola casa in pietra indicata come la culla natia del grande filosofo.
Dichiarata monumento nazionale, reca su una delle pareti esterne una targa apposta dall’Amministrazione comunale in occasione del IV centenario della sua nascita su cui è scritto: “In questa casa nacque il filosofo Tommaso Campanella venuto a debellar tre mali estremi: tirranide, sofismi, ipocrisia. Stignano 1568 – Parigi 1639”.
Chiesa dell’Annunciazione (Matrice)
Ha una facciata massiccia, a unico blocco, questa chiesa costruita nel 1914. L’elemento decorativo più evidente sono le quattro lunghe lesene che poggiano su uno zoccolo di pietre squadrate. Accanto, il campanile rustico diviso su quattro livelli. L’interno a unica navata ospita un prezioso tabernacolo in marmo di inizio Ottocento completamente scolpito. Di rilievo anche un Ecce Homo del Seicento (mezzo busto in legno), due statue lignee del XVIII e del XIX secolo (rispettivamente un S. Antonio e un S. Raffaele Arcangelo) e un pulpito intagliato in legno.
Chiesa dell’Immacolata
In posizione panoramica, la chiesa con facciata a capanna dovrebbe risalire al XVI secolo. L’interno è a unica navata con abside e sulle pareti sono visibili dipinti di stile bizantino.
Vi sono custoditi un dipinto su tela del Seicento e una statua della Madonna Immacolata intagliata (XIX secolo).
Convento di San Antonio
Il monastero fu fondato nel 1618 dai Padri Minori Riformati di San Francesco d’Assisi sotto il titolo di Santa Maria degli Angeli. La chiesa annessa ospitava la cappella di Sant’Antonio da Padova e la cappella gentilizia della famiglia Lamberti dedicata a San Pietro d’Alcantara. Il grande terremoto del 1783 danneggiò leggermente l’edificio ma venne comunque soppresso per ordine della Cassa Sacra. Il convento venne riaperto durante il Decennio francese (1806-1815) sotto il titolo di Sant’Antonio di Padova. La statua del santo, un capolavoro in cartapesta leccese del 1710, da allora fu traslata sull’altare principale. L’altare maggiore e le decorazioni della navata sono stati abbelliti con stucchi decorativi da maestranze locali tra il XIX e il XX secolo. Il chiostro del convento racchiude un piccolo giardino con al centro una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. La facciata della chiesa è stata riconfigurata secondo lo stile architettonico del ventennio fascista.
Chiesa di San Rocco
La chiesa di San Rocco, inizialmente dedicata alla Madonna della Catena e a San Sebastiano, fu edificata intorno al XIV secolo fuori dall’abitato medievale.
La chiesa conservava una pregevole pala d’altare raffigurante San Sebastiano, San rocco e la Madonna con il bambino in trono, attribuita al pittore stignanese Francesco Cozza, oggi esposta dopo il restauro nella chiesa matrice.
Dalla piazzetta di S. Rocco si scorge un meraviglioso panorama che affaccia sulle colline circostanti l’abitato di Placanica.