Staiti, (Stàti in greco-calabro) è un comune italiano della Città Metropolitana di Reggio Calabria . E’ il più piccolo comune della Calabria, di appena 221 residenti, situato nel basso Jonio reggino all’estremo confine sud del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Origini del nome
Staiti prende il nome dalla casata degli Stayti unita agli Ajerbe d’Aragona, grazie al matrimonio di Andrea Stayti Spatafora con Ippolita d’Ajerbe.
Informazioni:
Sito istituzionale:
www.comune.staiti.rc.it
Il Territorio
Il borgo è arroccato sul fianco della Rocca Giambatore, un colle che si apre con una vista sull'ampia valle della fiumara di Bruzzano, protetto da una barriera naturale. Una roccia viva di tipo conglomeratico, nota come “praca” (roccia levigata), la stessa roccia che molto probabilmente in passato - durante le incursioni saracene - l’ha protetta.
Con il suo consueto impatto medievale, la cultura e le tradizioni, le antiche radici storiche bizantine, il lascito dei monaci basiliani e insieme alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, si può affermare che Staiti è un cocktail perfetto con scorci che ispirano. Dinanzi a tanta bellezza lo rendono di un fascino unico e assolutamente da visitare, mostrando il bello di essere piccoli.
Sebbene il borgo abbia subito con il tempo una stratificazione di stili architettonici appartenenti a varie epoche, passeggiando tra i vicoli e vicoletti del paese, fra gli antichi palazzi, le fontane e i punti panoramici, possiamo ritrovare tutto il suo antico splendore. Attraverso le sue strette viuzze si aprono di tanto in tanto scorci e panorami mozzafiato, con l'intensità del Mar Jonio all'orizzonte, che sembra voler prendere il sopravvento con la forza dei sui colori.
La Storia
Di origine incerte, si suppone essere nato intorno al 1500 come luogo d'avvistamento facente parte del feudo di Brancaleone allora retto da Geronimo Ruffo. Assunse l'odierna denominazione quando fu acquistato dalla famiglia Staiti che lo fortificò e lo cedette poi ai principi Carafa di Roccella Jonica che lo tennero presumibilmente fino al 1806 (anno dell'eversione della feudalità).
Tuttavia le sue origini possono risalire al periodo bizantino, come testimoniano le eredità linguistiche greche presenti nel dialetto degli abitanti e nei numerosi reperti archeologici ritrovati in loco.
Arte e cultura
Monumenti e luoghi d'interesse
Questo Street-Art è stato un lavoro svolto dal Servizio Civile 2018, con la collaborazione del Presidente della Pro-loco di Staiti. L'idea è stata quella di dipingere alcune facciate di case oggi disabitate.
Un tocco di creatività che rende la passeggiata nel borgo davvero caratteristica ed affascinante.
Leggere le citazioni riportate sulle facciate delle abitazioni, spesso significa fornire un ulteriore significato al cammino, all'esperienza.
Dichiarata Monumento Nazionale, la chiesa è il simbolo di Staiti. Una chiesa bizantina la cui origine è incerta: la leggenda narra che sul posto esisteva un tempio dedicato dai Locresi a Poseidone, dio del mare, informazione suffragata dal ritrovamento di una moneta con il dio raffigurato. Tra il VII e il VIII secolo sullo stesso sito i monaci basiliani fondarono una chiesa greca in onore della Madonna del Tridente(chiara allusione alla divinità del mare), poi tramandato in Tridetti attraverso il dialetto. La Chiesa è citata per la prima volta in un documento del 1060. Il Conte Ruggero d’Altavilla dispose l’assegnazione di parte delle rendite al Capitolo di Bova da cui essa dipendeva.
Santa Maria di Tridetti, presenta numerose analogie con un altro tempio basiliano, il S. Giovanni Vecchio di Stilo a pochi chilometri dalla Cattolica.
Alla famiglia Stayti si deve la chiesa di Santa Maria della Vittoria, costruita tra il 1622 e il 1633 per commemorare la vittoria riportata a Lepanto dalle armate cristiane sui turchi, il 7 Ottobre del 1571. Come indica l’iscrizione sulla facciata, l’edificio fu restaurato al tempo del vescovo di Bova, Marcantonio Contestabile (1669-1699), periodo in cui fu innalzato il campanile cuspidato, munito più tardi di un orologio a pesi. All’interno, nella prima nicchia della navata sinistra, si conserva la statua in marmo del 1622 della Madonna con il Bambino mentre sulla navata destra si stagliano due altari barocchi dedicati ai Santi Vincenzo e Antonio, quest’ultimo voluto nel 1704 dal rettore della chiesa, Franco Catroppa, e in origine intitolato a San Biagio. Risalente al 1711 è la lapide sepolcrale degli arcipreti Leocani e Carneri, mentre poco più tarda è l’acquasantiera, commissionata dall’arciprete, Laurentius Misitano.
I più curiosi noteranno tra gli elementi architettonici della Chiesa elementi più antichi, come capitelli ed altri elementi provenienti da architetture greche classiche o ellenistiche. Passando tra le pareti rimaste in piedi dell'antica Chiesa si carpiscono elementi della tecnica costruttiva greca come anche la posizione che vede le tre absidi rivolte ad oriente e la facciata ad occidente, ma ciò che colpisce veramente è la magia di una Chiesa che ha resistito a calamità naturali portando fino ai giorni nostri la testimonianza dell'importanza del culto religioso nella Calabria medievale.
Collocato all’interno di Palazzo Cordova, il Museo dei Santi Italo-Greci di Staiti è un’importante opera di valorizzazione del patrimonio culturale-religioso dell’intera Area. Unico in Calabria, il Museo ospita 22 icone di Santi che hanno vissuto nel territorio dell'antica Magna Grecia. "La collezione - dichiara l'iconografo Tikhonov - è destinata a durare non solo negli anni, ma nei secoli. Ne è garante proprio l'antica tecnica di esecuzione, sperimentata con successo da una pleiade di maestri iconografi del passato. In questo modo, anche le future generazioni dei Greci di Calabria potranno mantenere sempre viva la memoria dei santi Padri, protagonisti del glorioso passato di questa grande terra.
Realizzati in tre anni di lavoro dagli scultori Francesco e Fortunato Violi, i bassorilievi conducono i visitatori alla scoperta dei siti più significativi della millenaria cultura bizantina della provincia di Reggio. L’apparato iconografico, corredato da pannelli informativi multilingue, culmina il suo percorso nel bassorilievo maestoso, tre metri per tre, che conduce alla visita dell’Abbazia di Santa Maria de’ Tridetti, capolavoro dell’architettura religiosa bizantina dell’IX secolo. Di seguito le tappe dell’itinerario corredate da una breve descrizione.
Si consiglia di seguire il percorso nell’ordine qui esposto per apprezzare al meglio l’idea progettuale:
1. Chiesa di S. Maria dei Tridetti a Staiti - Dimensioni 300x300 cm.
Sullo sfondo della chiesa, l’accampamento imperiale di Federico II: grandi padiglioni, cavalieri in armi, dame, gonfaloni, sacerdoti, popolo.
2. Chiesa di S. Maria di Grecia a Gallicianò - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, il Patriarca ecumenico Bartolomeo II benedice la folla presente.
3. Chiesa protopapale di San Paolo dei Greci a Reggio - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, un assembramento di persone per la celebrazione della Pasqua.
4. Chiesa di Sant’Antonio il Grande a Reggio - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, la fiera di S. Antonio, istituita da Federico II: bancarelle, giocolieri, artisti di strada, monaci, gente esotica, avventori tra sacro e profano, nel pieno di un contesto medievale del XIII secolo.
5. Monastero imperiale dei Santi Elia e Filarete a Seminara - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo del monastero, scene di registrazione di prodotti agricoli dinanzi a un banchetto con dei monaci, accanto a soldati bizantini di guardia.
6. Grotta di S. Elia lo Speleota a Melicuccà - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della grotta, la figura ieratica di Sant’Elia, in meditazione.
7. Chiesa di San Giovanello di Gerace - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, la celebrazione di un matrimonio di epoca bizantina.
8. Cattedrale di Gerace - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della cattedrale, scena di trasporto di colonne e pietre, saccheggiate da siti archeologici.
9. Monastero di Sant’Elia a Galatro - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo del monastero, i monaci bizantini scoprono le terme sulfuree e le utilizzano.
10. Chiesa Cattolica di Stilo - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della Cattolica, una grande celebrazione religiosa (agiasmòs), alla presenza del Gran Conte Ruggero I.
11. Abbazia di S. Giovanni Vecchio a Stilo - Dimensioni 120x140cm.
Sullo sfondo dell’abbazia, una processione di monaci benedettini, scortati da cavalieri angioini, alla presenza del loro barone.
12. Monastero di S. Giovanni Theristìs a Bivongi - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo del monastero, la figura di un monaco ortodosso (Padre Kosmàs) che predica a una folla di gente contemporanea.
13. Chiesa di S. Maria della Roccelletta a Borgia - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo dei ruderi della Basilica, operai e maestranze al lavoro per l’edificazione della chiesa, alla presenza di Ruggero II.
14. Chiesa di S. Filomena a S. Severina - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, lo stratego di Calabria giunge, seguito dal suo stato maggiore.
15. Chiesa della Panaghìa a Rossano - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, una processione aperta da un sacerdote che sorregge un’icona della Panaghìa.
16. Chiesa di S. Marco a Rossano - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, scena di lotta tra popolo e soldati in età bizantina.
17. Abbazia di S. Maria del Patìr a Rossano - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo dell’abbazia, San Bartolomeo di Simeri esorta una folla di gente comune e di nobili normanni.
18. Chiesa di S. Adriano a S. Demetrio Corone - Dimensioni 120x140 cm.
Sullo sfondo della chiesa, il capitolo dei monaci accoglie il feudatario normanno.
Staiti sin dall'antichità è stata da sempre conosciuta per la presenza di acque sorgive di ottima qualità, grazie alla sua altitudine.
La Fontana Vecchia era il lavatoio del paese. Caratteristiche le due maschere apotropaiche in pietra da cui sgorga l'acqua.
Posta quasi all'inizio del paese, questa piccola Chiesa a unica navata, rappresenta uno degli edifici di culto più suggestivi del borgo. Si tratta di un edificio risalente al XIX secolo. Sulla facciata principale spicca un grande rosone a raggiera. Sopra, sul timpano sormontato dalla Croce, la scritta Sant'Anna. All'interno dietro l'altare è custodita la statua in marmo di Sant'Anna e della Madonna. Dal 16 luglio al 23 si celebrano le novene, il 24 iniziano i festeggiamenti fino al 26 luglio.
Tradizioni e folclore
Dal punto di vista delle tradizioni Staiti è rinomato per i suoi "maccarruni e carni i crapa", prodotto tipico locale che viene promosso nell'ormai consueta sagra della seconda domenica di agosto.
La Festa di Sant’Anna (Patrona del paese), che si celebra il 26 luglio, costituisce invece il momento culminante della vita religiosa e civile della comunità staitese. Per l’occasione tornano anche gli emigrati e i fedeli dei paesi vicini che rendono il paese vivace e festoso. Il suono dei tamburi scandisce i giorni della Novena.
Il simulacro della Santa viene trasportato in processione fino alla chiesa parrocchiale in Piazza Santa Maria della Vittoria. La festa è accompagnata da fuochi pirotecnici, dalla locale Banda Musicale e dal ballo du sceccu, un rito che rimanda a antiche credenze popolari.