Roccella Ionica o Roccella Jonica (Rucceja in calabrese) è un comune italiano di 6762 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Si trova sulla Costa dei Gelsomini e sorge probabilmente sull’antica città magnagreca di Amfissa.
Geografia fisica
Dista circa 110 km da Reggio Calabria, e 80 km da Catanzaro, percorrendo la Statale 106. È bagnata dal Mar Ionio e caratterizzata da un territorio pianeggiante verso il mare e collinare nell’entroterra.
Origini del nome
Nel X secolo il paese venne chiamato, “Rupella”, poi “Arocella”, fino all’attuale nome di “Roccella” a causa della sua localizzazione sulla rocca.
Informazioni:
Sito istituzionale:
www.comune.roccella.rc.it
La Storia
È l’unico centro della Locride che non ha mai subito spostamenti nel corso dei secoli. La sua bella posizione, su una roccia naturalmente difesa e ben munita, ha consentito alla città di nascere e svilupparsi organicamente dal borgo arroccato all’ampia marina sottostante.
Vanta origini molto antiche, che si presume risalgano fino all’epoca della Magna Grecia. Storicamente è stata identificata con l’antica località di Amphisya, ricordata nei poemi del poeta romano Ovidio.
La fondazione della città sull’alto sperone roccioso, proteso sul mare, è con tutta probabilità, risalente a età bizantina, ma di quel periodo ci restano solo alcuni sporadici dati archeologici, mentre le prime notizie storicamente certe si datano al XII secolo.
Quando iniziarono anche le scorribande dei Turchi, intorno al 1200, gli amphisiani, si trovarono costretti ad abbandonare il loro villaggio per migrare verso l’interno. Alcuni gruppi, particolarmente legati al proprio territorio natale, decisero di formare un piccolo agglomerato sulla rocca. In poco tempo il villaggio si ingrandì diventando un vero e proprio paese, che venne chiamato dapprima Rupella poi Arocella ed infine Roccella.
La nuova posizione del paese non scoraggiò i Saraceni, che continuarono ad invadere il territorio Roccellese devastandolo e depredando gli abitanti. Intorno al XV secolo d.C., per porre fine a questo problema, i residenti furono costretti a costruire il castello, un opera grandiosa e colossale, progettata dall’allora feudatario di Roccella, Galeotto Bardassino.
Questa imponente costruzione, di proprietà delle famiglie Feudatarie di Roccella (fù prima gestita dai Collepietro, poi dai Centelless e Ruffo, ed infine dalla famiglia di origine ungherese dei Carafa, detti poi “Dalla Spina”), avrebbe dovuto difendere il popolo dalle scorribande saracene.
Il castello, posto su una rocca a picco che guarda il mare, era una fortezza inespugnabile, tanto che neanche i Turchi nel 1553-55, i quali pur saccheggiarono Reggio Calabria e dintorni, riuscirono a scalfire. Essi, al contrario, subirono gravi perdite e la distruzioni della maggior parte delle 150 galere con le quali si erano presentati nello specchio acqueo sottostante il maniero. Un altra incursione dei Turchi, nel venerdì santo del 1599, fu ugualmente respinta dai Roccellesi.
Per cercare di anticipare gli attacchi, vennero poi costruite delle torri di avvistamento lungo tutta la costa della Locride.
Anche a Roccella ne fu costruita una nei pressi del castello, sulla roccia di Pizzofalcone. Dall’alto di quelle colline, protetti dalle imponenti mura del castello, i roccellesi potevano condurre una vita quasi normale, anche se condizionata dal solito messaggio di allarme che veniva diffuso quando venivano avvistate navi sospette:”Allarmi, allarmi, li campani sonaru, li Turchi su arrivati alla Marina!”.
Ristrutturato nel ‘700 dai Carafa, il castello assunse i caratteri di residenza signorile.
Alla base della collina del castello è stato costruito un lungo canalone per la raccolta delle acque piovane discendenti da tutta l’area del castello. Durante la costruzione di questo ampio canalone ci si è accorti che accanto ad esso era possibile ricavare un camminamento, sfruttabile anche a fini turistici per godere del bellissimo panorama di Roccella e di tutta la Locride.
Monumenti e luoghi d’interesse
I resti della “Cittadella Medievale” sono visitabili a partire da Torrente Zirgone, dalla costa al promontorio dell’antica cittadella, e da qui alla vicina torre di avvistamento meglio nota come “Torre di Pizzofalcone”. I monumenti e luoghi di interesse sono:
- Palazzo Carafa (detto anche Castello)
Il Castello è situato su un promontorio roccioso a 104 m.s.l.m. e sovrasta l’intero paese. Fondato in periodo normanno da Gualtieri De Collepietro, successivamente la proprietà passò alla famiglia Ruffo per diverse generazioni, poi a Galeotto Baldaxi (il Baldassino o Bardassino), un personaggio noto per le sue imprese militari durante la guerra di re Alfonso. In seguito, al marchese di Crotone Antonio Centelles e, infine dal 1479 al 1806, alla nobile famiglia Carafa della Spina, dalla quale è stato in parte rimaneggiato e restaurato. Questo edificio monumentale, potente nella sua struttura, costituì un inespugnabile baluardo, resistendo agli assalti del corsaro turco Dragut Pascià, nel 1553. Numerosi sono i ruderi del nobile palazzo, conservante un magnifico portale litico, sormontato dallo stemma, in pietra calcarea ed eroso dal tempo, dei principi Carafa della Spina. Superato il portale dingresso (un tempo ponte levatoio) l’attenzione è attratta da un balcone monumentale con mensole scolpite e figurate (mascheroni). Il palazzo è arricchito al suo interno da un cortiletto, in selciato, con otto canali a forma di stella. Dal cortile si accede, tramite la scala principale, ai piani superiori, dove c’erano gli appartamenti privati dei principi, mentre a pianterreno si accede ai locali destinati a vari usi (cucine, magazzini, ecc). Allinterno del cortile si può vedere un pozzo incassato nella parete e, lungo la stessa, la porticina d’ingresso all’elegante scala a chiocciola, in pietra calcarea. Attigua all’edificio è la Chiesa Matrice di S. Nicola di Bari, in stile jonico barocco. La chiesa aveva un piccolo soccorpo, chiamato catacombe e pregevoli altari in marmo policromo, posti tuttora nella nuova chiesa Matrice, due dei quali sono stati dichiarati monumenti nazionali. La chiesa è contigua al palazzo dei Principi Carafa, e la nobile famiglia attraverso un coretto, oggi distrutto, accedeva direttamente all’interno dell’edificio sacro. Nel campanile della chiesa era installato un orologio che rintoccava le ore sulla campana, la cui impronta circolare è ancora visibile. - Ex Chiesa Matrice
Sul lato Est del palazzo feudale, sorge la Ex Chiesa Matrice dedicata a San Nicola di Bari.
La Chiesa, sorta con molta probabilità in età medioevale, viene indicata come San Nicola Superiore o Maggiore, per distinguerla dalla Chiesa di San Nicola Inferiore o ex Aleph, situata più a valle. Dotata di diversi altari e di un campanile, era luogo di cappelle e sepolcri della nobiltà cittadina. Gli altari erano rivestiti in marmi mischi. Sulla facciata erano presenti più porte di accesso.
La chiesa è attigua al palazzo dei principi Carafa: da questo, la nobile famiglia, mediante un “coretto” oggi distrutto, situato al primo piano accedeva direttamente all’edificio sacro, per assistere alle funzioni religiose.
La chiesa viene chiusa al culto dopo il terremoto del 1905.
Nel 1931, venne privata dei suoi arredi più preziosi, trasferiti nella nuova chiesa Matrice a valle, e definitivamente chiusa.
Oggi la Chiesa Matrice è utilizzata come sala congressi, conferenze stampa. Inoltre, data la suggestività della struttura, è particolarmente richiesta per la celebrazione di matrimoni civili. - Torre di Pizzo Falcone
Torre di guardia di origine medievale che costituisce, insieme al recinto murario, il nucleo più antico dell’intero complesso del Castello dei Principi Carafa della Spina.
Con base circolare e corpo cilindrico, la torre ha gli elementi tipologici delle strutture duecentesche del sistema di difesa costiera della Calabria.
Come uniche bucature, presenta un’ampia finestra ad arco, verso sud, ed alcune feritoie; sono evidenti, poi, degli avanzi murari sul lato ad ovest, a ridosso delle case del centro urbano. Dopo un restauro eseguito negli anni ’80 è stata realizzata una scalinata di accesso alla torre attraverso cui si giunge su una terrazza da dove è possibile ammirare uno splendido paesaggio di tutta la costa. - Chiesa Matrice San Nicola di Bari
La Chiesa di San Nicola di Bari fu costruita agli inizi del XX secolo in sostituzione della precedente Chiesa(che si trova tutt’oggi incorporata nel Castello dei Carafa). Dalla vecchia matrice, infatti, furono trasferiti alla nuova tutti gli altari e le statue. Al suo interno la Chiesa si presenta a 3 navate; nel presbiterio si trovano l’altare maggiore datato 1763 e la volta affrescata dal pittore roccellese Raffaele Ursini. Conserva un’antica Crocifissione e varie statue : Gesù nel Getsemani, la Madonna del Carmine, Santa Rita, San Michele Arcangelo, San Giovanni Paolo II, la Madonna con i Santi Anna e Gioacchino, la Santissima Trinità, San Giovanni Evangelista, Santa Teresa di Lisieux, il Sacro cuore di Gesù, Maria Assunta in cielo, Sant’Antonio da Padova, Padre Pio e la Natività. La Chiesa custodisce inoltre le reliquie di San Vittore di Marsiglia, patrono del paese. - Chiesa San Nicola
La Chiesa fu costruita nel 1469 da marinai di Marsiglia. L’aspetto odierno è quello della ristrutturazione del 1930. La Chiesa custodisce la grande tela di San Vittore di Marsiglia, patrono del paese, e il suo simulacro, opera in cartapesta dello scultore di Mammola Rodolfo Del Pozzo. Ci sono inoltre le statue di San Francesco da Paola, il Sacro Cuore di Gesù, la Madonna del Rosario di Rocco Bruno Murizzi, Santa Lucia, Gesù Morto, San Rocco, la Madonna (la prima statua della Madonna delle Grazie), la Madonna di Lourdes e Sant’Antonio da Padova. Al suo interno è inoltre seppellito il vescovo Pier Domenico Scoppa. - Chiesa di Santa Anastasia
La Chiesa nacque nel XVIII Secolo e si trova nel cuore del Borgo del paese, infatti è detta “a chiesa d’u burgu”. La sua realizzazione fu promossa da dei gesuiti, che all’inizio dedicarono la Chiesa a San Francesco Saverio. Nel 1783, anno del terremoto che non recò gravi danni alla Chiesa, vi si trasferì la parrocchia di Sant’Anastasia (dal borgo medievale) acquisendo il nome attuale. La Chiesa si presenta a navata unica e sull’altare maggiore si trova una tela della Madonna con Gesù bambino fra Sant’Anastasia e Santo Stefano Protomartire. Inoltre custodisce 3 dipinti raffiguranti la Crocifissione, San Vincenzo Ferreri e San Raffaele Arcangelo, la statua molto venerata della Madonna Addolorata (festeggiata la terza domenica di settembre), Santa Lucia, La Madonna Ausiliatrice, San Giovanni Bosco e San Pio da Pietrelcina. - Santuario Madonna Santissima delle Grazie
Il Santuario fu eretto nel 1545, quando al largo di Roccella, il marinaio palermitano+ Onofrio Buscemi ,con il suo equipaggio, si trovò in mezzo a una forte tempesta. Fece allora voto alla Madonna (della quale aveva un quadro a bordo) : se sarebbero tutti scampati dalla tempesta il capitano avrebbe costruito una Chiesa in suo onore. Così fu e arrivati sani e salvi alla foce del torrente Zirgone, salendo per la valle trovarono il luogo adatto per edificare il Santuario. Il quadro del Buscemi fu posto sull’altare maggiore (che con il passare del tempo fu trafugato, come tanti altri, e sostituito). All’interno presenta una navata e custodisce la statua della Madonna delle Grazie, opera dello scultore di Mammola Antonio Spina e il Sacro Cuore di Gesù. La festa della Madonna si svolge ogni prima domenica di luglio con la caratteristica processione a mare. - Chiesa di San Giuseppe
Fu fondata all’inizio del 1600 e fu adibita a luogo di sepoltura per molti anni(tutt’oggi sul pavimento si trovano varie lastre tombali). La Chiesa all’inizio fu dedicata all’Immacolata Concezione. All’interno la Chiesa ha una navata e possiede la statua di San Giuseppe (copia di quella originale opera di Vincenzo Scrivo, derubata nel 1994 durante un incendio), Sant’Antonio da Padova, San Pasquale Baylon, Santa Lucia, San Francesco di Assisi e il Cuore Immacolato di Maria. Possiede inoltre le tele di San Giuseppe con le anime purganti (posta sull’altare maggiore) e dell’Immacolata Concezione e un Crocifisso della metà del 1700. - Chiesa della Madonna della Pietà
Non si conosce il periodo di fondazione, si pensa intorno il 1600. Ha una forma a capanna e al suo interno custodisce un quadro della Deposizione di Gesù dalla Croce. La Chiesa fu ristrutturata nel 1957, assumendo l’aspetto attuale diverso da quello di un tempo. La Chiesa è aperta nei venerdì di Marzo e si trova in contrada Lacchi. - Teatro al Castello
Il Teatro al Castello è incastonato in una splendida cornice naturale costituita dalle pendici rocciose che lo sovrastano.
La struttura ha oltre tremila posti, ospita numerosi spettacoli estivi come il Festival Internazionale del Jazz “Rumori Mediterranei” e numerose altre manifestazioni. La prima edizione del Festival Jazz ”Rumori Mediterranei” risale al 1981, e insieme ad Umbria Jazz, è la più importante manifestazione italiana del settore. Il Festival Internazionale del Jazz “Rumori Mediterranei” si svolge ogni anno alla fine di agosto ed esprime da sempre un linguaggio musicale nuovo, terreno fertile per la sperimentazione e la ricerca, favorendo incontri tra musicisti di diverse aree geografiche e di diverse concezioni stilistiche, ed il risultato è quasi sempre originale e di alto livello espressivo. - Colonne Melissari
Le due alte colonne monolitiche in porfido egiziano, attendibilmente destinate ad un Tempio pagano rimasto inedificato sono state rinvenute in zona Castellace – Melissari, dove probabilmente aveva sede l’antico ”Portus Auxonius” meglio conosciuto come il ”Porto di Maccapè”.
La storia delle colonne ha ispirato ipotesi più o meno fantasiose: tra queste, una le vuole provenienti dall’Egitto e destinate a Roma, mentre un’altra le suppone appartenute ad un Tempio greco, dedicato ai Diòscuri Castore e Pollùce.
Il rinvenimento avvenne nel 1868 e le due colonne vennero trasportate nell’abitato di Roccella dove furono collocate ai bordi della Piazza S Vittorio in cui rimasero fino agli anni ’80. Ogni colonna è alta quasi 7 metri e pesa più di 12 tonnellate.
Attualmente le due colonne si trovano erette tra il lungomare e la Piazza S. Vittorio, dove furono sistemate nell’aprile del 1985. - Ex Convento dei Minimi di San Francesco da Paola
Da un atto notarile del 1590 risulta che l’amministrazione pubblica aveva deliberato di costruire a favore dei Minimi il Convento, presso la Chiesa di San Vittorio, che già legittimamente possedevano per decreto dei vescovi geracesi, imponendo la condizione che la Chiesa continuasse a conservare il titolo di San Vittorio.
Il Convento venne soppresso nel 1814, con la legge che ha soppresso la maggior parte degli istituti religiosi, e adibito a sede municipale, quale è stato fino a poco tempo fa.
Attualmente la struttura ospita la Facoltà di Scienze Infermieristiche e la Segreteria Studenti dell’Università Magna Graecia, di Catanzaro.
Inoltre è sede di numerose manifestazioni culturali, artistiche, ecc. e di importanti convegni, anche di carattere internazionale.
Infrastrutture
Il porto delle Grazie
Il Porto delle Grazie – Marina di Roccella è un porto turistico che si trova a Roccella Ionica. Il porto è protetto da due moli che orientano l’imboccatura ad ovest ed è composto da moli interni, moderni finger, darsene banchinate e scalo d’alaggio. Esso dispone di 450 posti barca fino ad una lunghezza massima di 50 metri, con un fondale dai 4 ai 5 metri, dragato nel corso del 2016 e del 2017. Il porto è situato nella Locride ed è il più grande porto turistico della provincia di Reggio Calabria. L’imbarcazione più grande ospitata dal porto è stata “Framura 3”, yacth di 49 metri, in data 27 maggio 2018.
Economia
È basata principalmente sul turismo. Tra le attività più rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per la lavorazione della terracotta, finalizzata alla realizzazione di giare e cuccume.
Dal 2020 è stata insignita della Bandiera blu (Fondazione per l’educazione ambientale), che premia le località balneari che si sono distinte per un rigoroso rispetto dei criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio e concrete politiche di sostenibilità ambientale.
Eventi
A Roccella Jonica si svolge da oltre 30 anni il famosissimo “Roccella Jazz festival” in cui partecipano anche artisti di fama mondiale.