Gli interni sono caratterizzati da affreschi e dipinti su tela sul martirio dei due santi Cosma e Damiano degli anni venti del XX secolo ad opera di Carmelo Zimatore e Diego Grillo. L’abside in particolare fu completamente affrescato nel 1917e rappresenta il “Miracolo dei SS. Cosma e Damiano durante la peste” La festa dei Santi Cosma e Damiano di Riace è una festa che si svolge dal 25 al 27 settembre ogni anno a Riace (RC) in onore dei santi Cosma e Damiano. La festa avrebbe avuto origine nel 1669 quando a Roma giunsero le reliquie dei due santi, i quali divennero i Patroni della città nel 1734. La festa dei Santi Medici attrae ogni anno una grande affluenza di fedeli e le comunità Rom e Sinti devoti dei santi medici considerati loro protettori le cui radici sono molto antiche e profonde. Arrivano da tutta la Calabria per onorare, anche, il Beato Zeferino Giménez Malla, detto “El Pelé” (1861-1936). Ciò che caratterizza questa festa e la procesisone dalla Chiesa del Paese sino al Santuario, è la processione che è seguita da balli tradizionali come la tarantella suonata con strumenti tipici della tradizione, accompagnata dai balli e soprattutto abiti tradizionali che le comunità Rom o Sinti vestono fanno indossare anche ai bambini in segno di devozione o per grazia ricevuta. Secondo la tradizione Cosma e Damiano sono due fratelli di origine Siriana, due medici che erano detti “Santi Anàrgiri” (nemici del denaro), con questo termine sono passati alla storia, perché prestavano con assoluto disinteresse la loro opera sia ai ricchi che ai poveri, in applicazione del precetto evangelico: “Gratis accepistis, gratis date”. Inoltre, alcune scritture parlano di un loro farmaco chiamato ‘Epopira’. Sono nominati nel canone della messa e designati dalla chiesa Patroni dei medici, dei chirurghi, dei dentisti e dei farmacisti. Vissero in tempi assai difficili per il cristianesimo. Non a caso sotto l’impero di Massimiano e di Diocleziano, tra il 286 e il 305 d. Cr. si ebbero le maggiori repressioni e persecuzioni dovute al rifiuto da parte dei cristiani del paganesimo imperante e del culto dell’imperatore. In esecuzione dell’editto del 23 febbraio 303 i SS. Martiri Medici Cosma e Damiano furono arrestati con l’accusa di professare un credo religioso vietato ed il relativo processo si svolse al cospetto di Lisia, prefetto romano della Cilicia. Il loro primo biografo, il saggio Teodoreto, alla guida dell’episcopato di Ciro, dall’anno 440 al 458, ebbe a definirli ‘illustri atleti di Cristo e generosissimi martiri’. In questo luogo, sulla loro tomba, venne costruita la prima chiesa votiva, meta incessante di pellegrinaggi per venerarvi le sacre reliquie ed implorare la loro intercessione.