Sant’Alessio in Aspromonte è un comune italiano di 331 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Rappresenta la porta del Parco Nazionale d’Aspromonte, nonché il cuore dell’intera Vallata del Gallico. Il paese, a 567 metri sul livello del mare, gode di una collocazione unica che unisce le suggestioni del monte a quelle del mare. Grazie agli scorci panoramici dello Stretto di Messina e alle bellezze architettoniche, come Palazzo Silvestri e la Chiesa dell’Annunziata, il paese è meta di molti turisti che, in estate, scelgono il borgo, meno scosceso rispetto agli altri paesi che lo costeggiano, perché è luogo ideale per fare lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta.
Sant’Alessio in Aspromonte è il Comune più piccolo per estensione della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Informazioni:
Sito istituzionale:
www.comune.santalessioinaspromonte.rc.it
La Storia
Fondato tra il 1200 e il 1300, Sant’Alessio in Aspromonte é uno dei comuni più antichi dell’Aspromonte. Venne attraversato dal grande Giuseppe Garibaldi nell’ottocento , a cui poi è stata intitolata la via che attraversa l’omonimo comune.
Toponimo originario di questo centro è Alessio, denominazione che nel ‘600 inoltrato muterà in Sant’Alessio. Feudo della baronia di Calanna diventa comune autonomo con le leggi di Giuseppe Napoleone e di Gioacchino Murat nel 1806. Nel 1783 viene sconvolto dal primo dei grandi terremoti che ha colpito la provincia reggina nell’età contemporanea. Il 28 dicembre 1908, Sant’Alessio fu ancora una volta demolito dalle scosse sismiche, perdendo anche circa 200 suoi cittadini. Nella ricostruzione generale, al paese fu data, sul lato orientale del vecchio insediamento, una dimensione urbana completamente rinnovata, disegnata con logiche moderne di razionalità geometrica, che comprende il palazzo municipale e, che ancora oggi, lo caratterizza.
Nella storia civile santalessota non manca la partecipazione ai moti risorgimentali.
Nel 1847 è segnalata la presenza di una trentina di suoi abitanti, allorquando Reggio innalzò la bandiera della rivoluzione e fu soprattutto dai paesi aspromontani che giunsero consistenti aiuti in uomini e mezzi. Ma il tentativo naufragò nel sangue, e chi pagò, a Sant’Alessio, fu il prete Francesco Surace.
Anche l’epopea garibaldina vide i patrioti di Sant’Alessio impegnati a seguire le Camicie Rosse fino a Napoli.
Arte e cultura
Monumenti e luoghi d’interesse
- Chiesa Parrocchiale di Maria Santissima Annunziata
Originariamente il titolo della parrocchia era quello di Sant’Anna, poi modificato in seguito al trasferimento del paese nel sito attuale in seguito ad un incendio del 1561, anno in cui la parrocchia fu trasferita nella chiesa dell’Annunziata, ricostruita nel 1767. Fu eretta a parrocchia il 21 agosto 1606. Distrutta dal terremoto del 1908, funzionò in una baracca fino al 1936, quando fu inaugurata la nuova chiesa in muratura.
Opere d’arti presenti all’interno della Chiesa parrocchiale:
– Quadro su tavola raffigurante l’Annunciazione di Antonio Catalano il Vecchio della Scuola di Antonello da Messina (Anno 1500);
– Quadro su tela raffigurante Sant’Anna, San Gioacchino e Maria Bambina del 1700;
– Crocifisso in legno di tiglio del XVI secolo;
– Statua Lignea dell’Immacolata del XVII secolo;
– Sacra Effigie di Sant’Alessio;
– Mattoncino della Porta Santa di Santa Maria Maggiore in Roma (Giubileo del 2000);
– Reliquia del Santo Alessio;
– Antica Acquasantiera a muro del 1800;
– Antica acquasantiera a colonna del 1750. - Antico Frantoio Calabrò
L’Antico Frantoio Calabrò è stato ristrutturato dall’Amministrazione Comunale negli anni 1995-1999. All’interno nel Frantoio si può ammirare l’antico impianto per la molitura delle olive. L’Antico Frantoio ospita il museo degli attrezzi della civiltà contadina e la biblioteca comunale, dal quale, percorrendo la via Francesco Pizzimenti che porta anche agli impianti sportivi si arriva, dopo centinaia di metri, alla fontana Morisani del 1822 situata in contrada Gebbia. - Antico Mulino Calabrò
Il mulino è stata restaurato dall’amministrazione comunale nei primi anni del 2000. A pochi metri dell’antico Mulino Calabrò (a cui si può arrivare anche salendo una scalinata e seguendo un percorso immerso nella natura), sono situate le cascate Schiccio. Quest’area è un luogo molto ambito, soprattutto durante il periodo estivo, per la sua bellezza e per il fatto che, anche nelle estati più torride, il clima è sempre mite. È presente anche un’area pic-nic con giostre per bambini. Vari scorci panoramici del paese si possono ammirare dalla località comunemente chiamata “San Bastiano”, fino ad arrivare al cimitero in cui è presente una lapide che ricorda tutti i defunti del terremoto del 1908 e, nella cappella centrale, la lista originale con tutti i nomi dei terremotati. - Piazza Matteotti
Un tempo sorgeva l’antica chiesa parrocchiale. Al centro della piazza, l’amministrazione comunale, ha posizionato una macina antica a due ruote simboleggiante la vocazione agricola del paese nella produzione dell’olio di oliva - Piazza Municipio
Piazza del Palazzo Comunale. Nella piazza si trova il monumento ai caduti in guerra realizzato in pietra di Lazzaro e il monumento del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, posato alla presenza di Anita Garibaldi, anch’esso realizzato in pietra di Lazzaro