Strada Statale 106 Ionica 89040 Monasterace (RC)
E’ il museo sorto intorno al parco archeologico “Paolo Orsi”, il quale conserva i resti dell’antica città magnogreca di Kaulon. Il Parco archeologico di Monasterace Marina, presso il promontorio di Punta Stilo, insiste sul sito del centro coloniale di Kaulon, fondato dagli achei crotoniati.
Le ricerche del secolo scorso hanno reso possibile la conoscenza delle prime fasi di vita della colonia (seconda metà VII secolo a. C.) e l’organizzazione urbanistica, definita da un impianto regolare con strade ortogonali e isolati stretti e lunghi, tutti di uguale dimensione, di età ellenistica.
Tra le abitazioni si distingue la cosiddetta “Casa del Drago” dall’immagine raffigurata sul mosaico pavimentale, oggi esposto nel museo, originariamente posto sulla soglia di una stanza per banchetto. Monumentali i resti del tempio dorico periptero (470-460 a.C.) in blocchi di arenaria, scoperto agli inizi del secolo scorso e parte di un’ampia area santuariale frequentata dagli inizi del VII secolo a.C. e successivamente adibita ad area produttiva per attività metallurgiche.
Di grande interesse, nel settore centrale del parco, l’edificio con funzione originariamente abitativa, trasformato nel IV secolo a.C. in complesso termale, cui è riconducibile il mosaico pavimentale policromo con draghi e delfini. Quello rinvenuto nel sito di Casa Matta non è l’unico Drago di Kaulon. All’interno del parco, infatti, sono conservati i resti di un’antica abitazione di lusso che custodiva al suo interno un’opera musiva pavimentale raffigurante un drago marino, databile al III sec., ora conservata presso il Museo di Monasterace.
Nella seconda metà del III sec. a.C. la costruzione fu adibita a luogo di culto, forse a carattere pubblico. Il Museo, situato a monte della SS 106, alle spalle del Parco, racconta la città secondo un percorso che illustra l’abitato, le aree sacre e le necropoli.
Tra i manufatti, si segnalano gli splendidi elementi di armature, ex voto provenienti dal tempio dorico. Un reperto di grande valenza scientifica è la tabula bronzea iscritta, “Tabula Cauloniensis”, con dedica a Zeus in alfabeto acheo (470-460 a.C.).
Di rilievo anche l’area espositiva riservata ai rinvenimenti subacquei, basi e sommoscapi di colonne ioniche (inizio V secolo a.C), rinvenuti nel fondale antistante il sito archeologico, laddove la presenza di bitte documenta l’esistenza di un molo.
Di grande interesse le anfore piene di pece, rinvenimento poco frequente e che attesta l’utilizzo della pece bruzia ritenuta di ottima qualità.
Dal dicembre 2014 il Ministero dei beni e delle Attività Culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Calabria, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Le sale
È composto da 7 sale. La prima mostra reperti della fondazione della città di Kaulon tra cui 3 corredi tombali, una incinerazione di località Bavolungi di Stilo e un corredo tombale di località Franchi di Stilo. Sono presenti anche dei Khantaroi di tipo Itaca, materiale dell’Eubea ed acheo. La seconda espone i corredi della necropoli dell’area di nord-ovest di Kaulon al di fuori delle mura con reperti risalenti tra il VI ed il IV secolo A.C. tra cui di attività produttive. Nella terza sala c’è il materiale trovato nel santuario di Punta Stilo, tra cui anche la Tabula Cauloniensis in bronzo, il più lungo testo scritto acheo in Italia risalente al V secolo A.C. Nella quarta sala è allestita la ricostruzione del recinto e delle terme ellenistiche di “Casamatta”. La quinta sala mostra i reperti dei resti delle case dell’area San Marco e il mosaico del Drago. La sesta sala è dedicata alla ricostruzione di una casa di Kaulon ed infine nella settima c’è la ricostruzione del santuario di Passoliera nonché rocchi di colonne frutto di rinvenimenti subacquei.