Da Polsi a Zervò: itinerario

Polsi, cuore dell’Aspromonte, accoglie il Santuario di Maria SS. della Montagna, nella Vallata del Bonamico. È qui che la devozione aspromontana a Maria raggiunge l’acme delle sue manifestazioni. Religione, leggenda, storia e tradizioni si intrecciano nell’alimentare la profonda fede che da secoli induce migliaia di fedeli a percorrere gli erti sentieri aspromontani che conducono al Santuario. Attraverso Maria ci si avvicina a Cristo: ecco il messaggio di questo percorso religioso.

Dal Cristo in Croce di Zervò, simbolo di espiazione, posto al crocevia delle antiche strade che conducono al Santuario, sino alla cima più alta delle aspre montagne dove la statua del Redentore suggella la rinascita spirituale.

Percorsi e luoghi da visitare: Polsi – Zervò – Montalto

Contesto Naturalistico: Montalto – Saba Sibilia – Fiumara Bonamico (parte alta) – Piani di Zervò – Dorsale Tabulare – Parco Nazionale dell’Aspromonte

Feste

ZERVÒ15 agostoFesta dell’Assunta
POLSI1-2 settembreMadonna della Montagna
POLSI14 settembreFesta della Croce

Il 1 settembre, nel territorio di S. Luca, lungo i sentieri che si snodano all’ombra di Montalto e si protendono sulla vallata sottostante, le note offerte da Madre Natura si combinano con le note più acute di zampogne e tamburelli: è un preludio di festa che induce a procedere lungo il sentiero, trascinati dalla “guida sonora” sino ad essere avvinti da un’armonica miscellanea di canti, spari, suoni, preghiere. “Viva Maria” è l’esultare dei pellegrini che, dopo aver percorso gli erti sentieri montani, intravedono dall’alto il Santuario di Polsi e, dimenticata la stanchezza, iniziano la lunga discesa, pronti ad abbracciare l’universo del mistero Polsiano.
Il mistero, che si accosta alla fervida religiosità umana, permea la Croce, la Statua di Maria, il Santuario. Fede e leggenda: l’una alimenta l’altra, intersecandosi sino a tessere una forte trama che sostiene l’animo del pellegrino nella venerazione della Croce e di Maria.
Quella Croce ritrovata miracolosamente nel punto in cui Maria volle che le fosse edificata una chiesa, proprio lì, nel cuore dell’Aspromonte, quasi a voler chiedere che le fosse dedicato un luogo mistico nel cuore della gente aspromontana, che la riconosce Padrona e Signora della montagna. E dal cuore recondito di queste aspre montagne irradia la sua protezione su tutto il suo popolo. A Polsi ci si ritrova nella pienezza della fede aspromontana. È qui che il popolo aspromontano esprime la sua anima, qui canti e preghiere, speranza e riconoscenza, religione e mistero, musica e danza coinvolgono i fedeli che giunti dinnanzi alla Croce e a Maria sono pronti a deporre l’involucro che nasconde ogni essere umano e a presentare se stessi nella espressione più vera e sincera.