Le Ceramiche di Seminara

Tra i borghi cari al mondo della ceramica spicca Seminara, in provincia di Reggio Calabria, dove la produzione artistica ha come protagonisti forme simboliche legati alle tradizioni popolari: da maschere che riproducono quelle usate nel teatro greco, a quelle grottesche di cui si servivano le popolazioni locali al fine di tenere lontani gli spiriti del male. Quest’ultime, ancora oggi, si possono ammirare incastonate nei muri, a ridosso di balconi e finestre o sui tetti delle case, per la loro funzione di protezione dagli spiriti maligni.

Tra le maschere tipiche c’è anche quella raffigurante un satiro portatore di positività, spesso oggetto di regalo perché bene augurante e in più perché rappresenta un esempio tipico fatto a mano della splendida ceramica di Seminara.

A Seminara, nella seconda metà dell’800’ si contavano oltre 30 pignatari, veri e propri maestri capaci di mantenere viva questa preziosa arte. Oggi grazie anche al recente Museo della Ceramica, la valorizzazione di quest’arte antica sta tornando ad avvicinare un nuovo pubblico e nuovi appassionati.

La lavorazione

Alla base della lavorazione delle ceramiche di Seminara ci sono semplici strumenti, sono gli artisti coloro che riescono a tramutare il materiale grezzo in autentiche opere d’arte. Le opere spesso sono utensili d’uso quotidiano come tazze, piatti o piastrelle che attraverso le lavorazioni sono divengono preziosi oggetti unici. Le raffigurazioni spesso nascono dal malcontento popolare, durante le diverse invasioni subite nei secoli. Si trovano infatti caricature dei gendarmi spagnoli o del soldato borbonico, come quelle di signorotti locali.

Le splendide ceramiche di Seminara, lavorate con sapienza artigiana tramandata di padre in figlio, si possono ammirare nel quartiere chiamato “i pignatari” là dove, un tempo, erano concentrate tutte le botteghe dei grandi maestri.

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