In Calabria grazie ai boschi dell’Aspromonte e della Sila è stata sempre molto alta la quantità di legname prodotto e utilizzato anche nelle falegnamerie per realizzare opere artigianali con l’arte dell’intaglio del legno, una tecnica che ha origini nel mondo pastorale e contadino. Le radici e i pezzi di legno venivano sapientemente intagliati per realizzare strumenti di utilità quotidiana, come cucchiai, fascelle per la ricotta, conocchie, collari per capre, timbri per dolci, ad oggetti di creativa fantasia, per lo più creati con legno di vimini e castagno. Tipici sono i “panari” realizzati con fascelle di castagno, come anche “a fallazza”, cesta rettangolare che viene utilizzata soprattutto per essiccare al sole le melanzane, pomodori o funghi, “a sporta”, contenitore e unità di misura delle olive, “u gistruni” contenitore per il grano, “a naca” culla per neonati, “ u ventagghiu” ventaglio in legno per alimentare il fuoco.
Zampogna, lyra, chitarra battente e tamburello sono gli strumenti musicali che in qualche paese come Bovalino, Gioiosa Jonica, Mammola e Caulonia, ancora si producono.
La lavorazione delle pipe fu molto presente nella locride, oggi nessuno più produce questi oggetti se non qualche raro artigiano. Dalla radice degli alberi di erice, le industrie di pipe di qualche decennio fa ricavavano un legno pregiatissimo che caratterizzava le pipe di questa zona.